Alexander Bublik è certamente un atleta fuori dagli schemi: un grande talento e una personalità prorompente.
È stata proprio questa personalità ad averlo condotto verso una decisione apparentemente immotivata.
Nel corso del match valido per l’accesso agli Ottavi di finale, contro lo spagnolo Pablo Carreno Busta, Bublik abbandona volontariamente il campo, ritirandosi senza un apparente motivo.
Durante il settimo game del terzo set, Bublik si dirige a centro campo e saluta sia l’avversario che il giudice di sedia, raccogliendo tutto lo sgomento del pubblico di Montecarlo.
Questo gesto, che ha inevitabilmente perplesso i tifosi, ha determinato una vera e propria divisione nel considerare il gesto durante la competizione.
Sui social si è creata una reale polarizzazione tra gli spettatori: alcuni hanno criticato con ferocia il gesto scarsamente sportivo, considerandolo una importante mancanza di rispetto; altri, invece, hanno apprezzato la sincerità del tennista kazako, stufo di giocare sulla terra battuta.
Di fatto, Alexander non ha mai nascosto la sua antipatia per il terreno di Montecarlo e, al termine del match contro Stan Wawrinka, aveva rilasciato le seguenti dichiarazione:
“Odio la terra battuta. Odio questa superficie. Spero che questa parte di stagione passi in fretta per poi giocare sull’erba. Questa è l’unica cosa che posso dire”.
Certamente, un professionista deve essere in grado di gestire il proprio gioco indipendentemente dalle condizioni. Tuttavia, molti non condividono la scelta del giocatore.
Il pubblico è, dunque, diviso: consapevolezza o presunzione?