Ancor prima dell’inizio della partita, gli animi dei tifosi iniziano a farsi sentire, a causa di un cambio di programma dell’ultimo minuto: il match di Tsitsipas viene obbligatoriamente spostato dal campo centrale al campo secondario.
Il pubblico non ha certamente gradito tale traslazione, tanto che la folla, accalcata sugli spalti, ha dato voce ad un coro serrato. Il malcontento rumoreggiava, a tal punto che gli organizzatori hanno deciso di rimborsare ogni singolo spettatore per il disagio arrecato.
A chi ne avesse fatto richiesta, sarebbe stato risarcito dell’intero prezzo del biglietto, accompagnato dalla frase “se juegue lo que se juegue”.
Dopo questa iniziale, ma doverosa, Odissea, il match apre il sipario.
La competizione ha visto un Ivashka sul piede di guerra, mentre Tsitsipas ha avuto bisogno di prendere coscienza e carburare durante l’incontro.
Il primo set è stato una vera e propria escalation e si è giocato pressappoco solo nei game di servizio del bielorusso. Il gioco inizia a diventare intenso durante il terzo game, quando fioccano scambi di una certa sostanza.
Tsitsipas, ormai in modalità combattiva, risulta essere decisivo in ogni suo dritto, senza lasciare via di fuga all’avversario.
Il secondo set ha registrato un’oscillazione di risultati che hanno ribaltato le sorti del match: Ivashka porta a casa il secondo parziale, mettendo Tistsipas sotto assedio e la tensione trionfa.
Il terzo set è decisivo e il tennista greco si pone in modalità full attack: riesce a percepire l’adrenalina dei tifosi e la concentrazione si intensifica.
Al termine della partita, che si chiude con 6-2, Stefanos racconta il dietro le quinte: non è entrato in scena con la solita grinta, ma l’eccitazione del pubblico è stata decisiva.